Ma la vera felicità si vedeva quando piangevano. Piangevano per un pugno, per una spinta o ancora per uno schiaffo, per una penna scomparsa, per un astuccio nascosto, per un libro strappato o per un bacio mai dato.
Si scrive Vincenzo Bellini, – ci siamo detti infine – ma si legge Catania. È nata così questa sinfonia di racconti, che prende spunto più o meno liberamente da alcuni aspetti della vita e delle opere del Cigno.
Mussapi è un poeta, un poeta importante, come si sa, ma è pure un grande autore di teatro, forse l’unico di questo scorcio di tempo, come già lo fu Mario Luzi.
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