La scrittura di Morasso [ha] una chiarezza, un andamento disteso, una linearità e un’atmosfera di sospensione, dove ogni cosa, ogni aspetto, è al proprio posto, è proiezione e forma del pensiero.
Zolfino rivela in questi testi un talento naturale, sommerso fino a quel momento. Sono documento di intensa umanità, di un forte sentire la ricchezza del vivere, dell’esserci al mondo, nutriti dall’autenticità di sentimenti quali l’amore e l’amicizia.
Una poesia che, caratterizzata da un forte senso etico e insieme artistico, esprime, nell’apparente e fuorviante semplicità dei versi, una profonda e meditata conoscenza della realtà negli aspetti più rilevanti ed essenziali legati all’esistenza umana.
«Due grandi figure della cultura del Novecento, due poetesse che ne hanno tracciato linee indelebili nella storia, due esempi di vitalità e luce come Sylvia Plath (1932-1963) e Anne Sexton (1928-1974)».
Era capanna l’arco di lu celu/e l’unni ’a scala ccu la jànca scuma/brillàunu ê raggi di la luna./Jennu vinennu tra scogghi e la riva/lu mari ’ntunàva la so miludìa…/…e l’ècu di ddi noti si sintìa/comu fussi la cchiù duci puisia…
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