Ispirata certamente da Erato, musa della poesia amorosa, ed Euterpe, musa della poesia monodica e della musica, Lydia Giuffrida Longo ci presenta una silloge di quindici racconti nei quali i personaggi protagonisti sono disegnati in punta di matita, dominati da una passione o preda di alcuni deliri, facilmente individuabili fra la gente comune incontrata per caso nel corso delle nostre attività quotidiane. Quasi istantanee scattate con immediatezza da figure reali, ma con quella simpatia umana che le rende vicine a noi, coinvolgenti nelle loro storie. La narrazione, pur formando un corpo unico per ispirazione, si diversifica in una composizione polifonica a più voci che pretendono di essere ascoltate e comprese anche dal lettore più distratto. In molte pagine aleggia una lieve ironia, riflesso della viva partecipazione e adesione alle vicende narrate, ma con il distacco stagionato di chi guarda dall’alto l’avvicendarsi dei casi della vita.
Lydia Giuffrida Longo ha svolto a Catania, dove è nata e risiede, l’attività di docente di materie letterarie negli istituti superiori. Si è dedicata nel medesimo tempo alla ricerca letteraria per approfondire alcune tematiche riguardanti le civiltà classiche e medievali. Ha maturato l’acquisizione di una specifica competenza delle tecniche di composizione e di analisi testuale, esplicata adeguatamente attraverso i seminari di “esperienze di scrittura creativa”, tenuti presso la facoltà di Lettere dell’Università di Catania, e le lezioni applicative nei corsi di Italiano scritto (C.I.S.). Ha pubblicato: Riki cane robot (1986), Il volo di Icaro (1988), Le dame, i cavalier, le audaci imprese (1990), Anche Icaro va a scuola (1991), Avventura nello spazio (1993), Dialoghi olimpici (1995), Il filo di Arianna (2001), Salmodia di stagioni (2002), Pedidor ovvero Il cavalier de le grandi piote (2004), Ritratti in galleria (2007), Sinòpie rivelate (2010), Due regine alla corte di Martino d’Aragona (2013).
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