Una ragazza nella spiaggia di un’isola della Nuova Zelanda siede su una pietra, circondata da sabbia sottile e bianca. Raccoglie conchiglie, ne ascolta l’eco, vi scrive dentro e le rigetta in mare. Il nonno le aveva raccontato, quando era bambina, che l’eco delle onde dentro le conchiglie racconta il destino delle anime. Per questa ragione, la ragazza trascrive dentro le conchiglie ciò che l’eco delle onde racconta e le rigetta in mare perché solo il mare sa quando sarà il momento di narrare queste storie. 2500 anni dopo è il 2017. Una ragazza al tavolo d’ufficio studia lo scheletro di un ipotetico nuovo robot. È un’ingegnere informatico specializzato in intelligenza artificiale, ma è anche un’amante di subacquea e di antiquariato. Proprio a seguito di un’immersione sbatte il piede contro una conchiglia che misteriosamente viene portata a galla dal mare. È una conchiglia strana: ha dei segni interni che somigliano a un indecifrabile alfabeto. La ragazza è colpita da questa scrittura e conduce delle ricerche, ma non trova nulla di simile. Sembrano degli ideogrammi. Si chiede, inoltre, perché scrivere dentro una conchiglia? Certo, può essere benissimo uno scherzo di ragazzi o una cosa insignificante, ma più passa il tempo e più la sua mente si accanisce nel tentativo di interpretare quella scrittura, certa di scoprire qualcosa di importante.
Paola Tricomi nasce nel 1991 a Catania, si laurea in Filologia Classica presso l’Università degli Studi di Catania ed è attualmente dottoranda presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha già pubblicato Nel cuore – En thumò (2010), Il nome del Nulla (2013) e, per i nostri tipi, La voce a te donata (2016) e Il ricamo di Dio. Vincolo, connessione e scioglimento dalle fonti classiche e bibliche a Dante (2017).
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