Per intervistare l’anima sono entrata nei suoi territori con la mia agenda piena di appunti. Mi aspettava. Talmente in simbiosi entrambe che domande e risposte s’intrecciano come anelli di fumo di cui non si distingue l’origine. “Perché te ne stai nascosta?” – “ Perché mi nascondi?”; “Perché non ti fai sentire?” – “Perché non mi senti?”; “Parlami” – “Lo faccio sempre”; “Sei tu che soffri dei miei malesseri”; qui le voci si sovrappongono, diventando una. Mi ha rivelato il senso della gioia e della sofferenza, del bene e del male, il valore della preghiera, il potere del rito, la scelta di una Religione. Ha paragonato il suo cibo, le emozioni, a scosse elettriche per scuotere il torpore dei sensi. Si è fatta libro delle mie esperienze, vibrazione dei miei pensieri, carta d’identità della mia vita spirituale. Ho messo da parte la mia agenda e ho ascoltato…
Francesca Vitale, nata a Messina, ha affinato la sua conoscenza del paranormale con l’aiuto di studi ed esperienze che l’hanno avvicinata al mondo spirituale in senso lato. Con la stesura di questo saggio, sonda i profondi meccanismi che rivelano, attraverso segni, comportamenti e linguaggio, il corpo e l’anima di cui siamo composti, nonché l’importanza di giungere alla consapevolezza di questa dualità. In queste ricerche l’ha accompagnata la sua esperienza di giornalista che, affinando il gusto dell’indagine, le ha insegnato a non chiudere alla percezione di altre verità, oltre quelle usualmente accettate. La sua parola d’ordine è “ragionare”, perché è con la ragione che si percorrono strade diverse per giungere a nuove conquiste. Ha già pubblicato: Mafia: anime prigioniere (2008) e, per i nostri tipi, Spiritual Network. In fondo basta ascoltare (2016).
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