Questo è un libro di storie, non di Storia, anche se gli eventi storici che coinvolgono la quotidianità del piccolo borgo etneo fanno continuamente capolino fra le vicende individuali. Il genere letterario prescelto è il racconto breve, il quadretto che si propone di riassumere in poche pagine l’essenza della vita e del carattere dei personaggi, i momenti cruciali della loro esistenza, le loro epifanie, come direbbe Virginia Woolf.
Alla fine, ne viene fuori una sorta di antologia delle virtù e delle debolezze umane, dalla quale emergono, illuminati da un guizzo di luce, volti noti e meno noti della storia del paese. E Milo, il luogo nel quale si dipanano le storie, attraversando le dimensioni di spazio e di tempo, si fa compendio e simbolo d’ogni luogo; mentre anche i protagonisti, travalicando la loro individualità, si fanno icone del genere umano e, attraverso le loro epifanie, ci rivelano uno spaccato delle nostre vite.
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