«In ogni racconto l’autrice cattura ciò che le sta intorno coi suoi ricettori di sensibilità, lo traduce in sensazioni e lo trascrive in esperienze, piccole e quotidiane interferenze della vita che risiedono negli oggetti di uso comune («Sorridevano la pentola sul fuoco e il vapore che sfuggiva dal coperchio»), nei mezzi di trasporto, nella cattiveria degli uomini, nelle aspettative riposte nei sogni (l’esempio più alto è forse Arrivederci Roma)». (Dalla Prefazione di Davide Grittani)
Lidia Popolano, studiosa di neuroetica, vive a Roma, dedicandosi all’attività creativa. Ha scritto e diretto i monologhi itineranti Di notte per i vicoli di Roma antica e Il Grande Cinema per le strade di Roma patrocinati da Roma Capitale e Fondazione Cinema per Roma (2007-2013). Ha pubblicato per 96, rue-De-La Fontaine, il romanzo Come l’impronta di un quadro (2017), Menzione Speciale della Presidenza, Premio Wilde 2019, e 2° Premio, Concorso Poeta per caso 2018. Ha vinto il Premio Nabokov 2019 con la silloge poetica inedita Abitare mura diroccate.
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