In principio fu Dracula. La mia dipendenza dall’Occulto
C’era una volta in Sicilia. Fatti e misfatti tra le pieghe della Storia
Il cigno di Baudelaire
“Chi non ha letto Baudelaire nell'adolescenza è partito svantaggiato per l'avventura della vita”, scrive Conte con inesausta fede nella poesia, che, nel caso de I Fiori del Male, al quale egli è devoto, diviene un “invito a vivere la vita nella sua pienezza torbida e debordante, in bilico fra il cielo e il fango, tra l’amore e l’odio, la fuga e la ribellione, il bene e il male, la noia e il piacere, l’orrore e la bellezza”.
La prigionia di una somiglianza
«Pare che siamo in molti su questo pianeta ad avere un sosia o più di uno, però il mio caso era unico perché il gemello partorito da una madre diversa dalla mia viveva a ventotto chilometri da dove abitavo. E c’era, purtroppo per me, dell’altro: già nel 2012 io credevo in una sorta di determinismo fisio-somatico, cioè che due persone fisicamente uguali dovessero avere un destino in egual misura simile.»
I romanzi smarriti sui treni
Papà, chi sono gli ignavi? Il messaggio pedagogico nel racconto della Divina Commedia
Un fuoco paziente
Gli archivi storici non statali: ordinamento e conservazione
La grande catastrofe: guerra, “spagnola”, fascismo
Nei resoconti di Achille Loria morte e guerra diventano sinonimi; a morire di ‘guerra’ e di ‘spagnola’ non sono solo i giovani soldati ma anche la popolazione civile. Per la storia nazionale, la guerra rappresenta un momento cruciale sia nel senso della rottura con il passato, sia nel senso della determinazione degli avvenimenti successivi e della deriva autoritaria e totalitaria.