A mo’ di puisìa non è un vestito di stoffa, ma pelle viva, di volta in volta ironica, malinconica, insinuante, inattesa, elegiaca, sorprendente ma necessaria. Il verso è svelto e nervoso perché tutto sostanza di atti. è tanto denso perché concentra, anziché diluire, i pensieri, usando la lingua parlata dei padri che racchiude in sé tutti i linguaggi del proprio vissuto, consapevole che la civiltà umana è civiltà di parola e la parola è più spirituale dell’immagine.
Giuseppa Iacono Baldanza, nata ad Agrigento, dove resiede, ha conseguito l’abilitazione magistrale presso l’Istituto “R. Politi” della sua città. Ha iniziato la sua prima esperienza lavorativa in Baviera, presso un centro elettronico, come perforatrice, traduttrice e interprete. Nel ’69 ha lasciato il posto di lavoro per dedicarsi definitivamente alla docenza nella regione della Renania. Rientrata in Italia, ha continuato a insegnare nella scuola materna fino al suo naturale ritiro in pensione. Ha già pubblicato La casa con i balconi (2011).
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