«Nel testo di Scandurra, i versi sono passi essenziali e condizionanti per una metamorfosi dell’essere. La parola, così come è la parola poetica, è creazione scaturita da gioco e disciplina. Sono “Notti senza respiro”, perché lo scrittore soffoca nell’insonnia del dover dire; quasi che vari conati lo spingessero a liberarsi da se stesso, vomitandosi l’anima. Sentimenti, passioni, scaturiti dal tentativo di stare a galla e sentirsi affondare in un ritmo dettato dalla vita stessa. Struggimento per l’amata e amore per la sua terra; in un salto senza appiglio. Sotto, un materasso di parole attende che lui si distenda, ma gli impedisce di riposare. Quelle lettere, quelle parole, divengono spilli che pungono la carne e lo sospingono a non cedere al sonno, bensì, a giocare una partita a scacchi infinita». (Dalla Prefazione di Lisa Bachis)
Enrico Scandurra, 28 anni, è giornalista pubblicista dal gennaio 2016. Dopo aver conseguito la licenza liceale classica, inizia a collaborare con vari giornali on-line locali. Per un breve periodo è corrispondente da Letojanni (Me) per il “Giornale di Sicilia” e, dall’aprile del 2012, per il settimanale messinese d’inchiesta “Centonove”. Nel 2013 inizia la sua collaborazione con “La Sicilia”, oltre a lavorare per un’agenzia di comunicazione. Dall’ottobre 2016 è corrispondente cronista da Giardini Naxos per la “Gazzetta del Sud”. Nel dicembre 2011 esordisce con la sua prima raccolta di poesie, Tra ospedale e paradiso, mentre è dell’agosto 2014 la seconda silloge, D’amore e d’altre notti insonni. Scrive racconti ancora inediti e organizza eventi culturali con l’associazione “Cinit Cineforum-Primo Piano”, di cui è presidente.
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