Questi versi, composti negli anni e in luoghi diversi, sono stati raccolti e curati nel silenzio operoso di Serrauccelli alla periferia di Modica. Suddivisi in quattro parti, Volvitur tempus, Canti della memoria, Cose o più che cose, Tempus fugit (alle quali è stata aggiunta successivamente una quinta: Le mie narrazioni), seguono l’iter tracciato dalla terzina di Seneca citata all’inizio della silloge. Ma l’obscurum senechiano, se individualmente inteso, diventa chiaro al tramonto della vita quando ogni essere umano, ripercorrendo col pensiero le tappe della propria esistenza, sente che le scelte fatte sono state determinate da un destino che lo accompagna sin dalla nascita.
Pina Belluardo è nata a Modica nel 1931. Laureata in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Catania, ha insegnato Italiano e Storia a Modica. Sposata, con tre figli e cinque nipoti, ha vissuto diversi anni a Siracusa, dove si è trasferita per il lavoro del marito, Salvatore Montineri, Provveditore agli Studi. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in una casa in campagna alla periferia di Modica. Ha pubblicato la sua prima raccolta di liriche, appena ventenne, con l’editore Gastaldi di Milano e, dopo diversi anni, Il cielo è uguale dovunque. Quest’ultima raccolta, da lei curata nei minimi particolari, viene pubblicata postuma dai figli.
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