Anarada è Nereide bastarda. Non è compresa tra le figlie di Nereo […] nasce in acque calabre, in Magna Grecia, a distanza di secoli dalle consorelle che popolarono il mar Egeo, generata non da poeti né da mitopoiesi elleniche: fu la fantasia popolare dei luoghi d’origine a darle vita […] Anna Di Mauro ha scelto Anarada perché incerta, ambigua, spuria, per un’opera poetica che propone continue dislocazioni spaziali e temporali, che rimescola costantemente immagini antiche e scenari attuali. […] Parole nel verso, immagini in successione danno al poema una prosodia variabile che si predispone, appena accennata, a varianti successive. E il ritmo compositivo alterna tonalità classiche, punteggiature madrigalesche, sonorità hard rock, screziature rap. Il lettore del poema si trasforma, consapevolmente, in dicitore: è l’autrice che lo richiede; Anna che lo conduce. (Dalla Prefazione di Nino Romeo)
Anna Di Mauro, catanese di nascita, già docente-discente di Lettere e Filosofia, Trainer del The Focusing Institute di New York, teatrante, scrive dall’età di sei anni, dipinge da trent’anni e soprattutto “Vive”. Il mare è il suo elemento naturale. La fluidità salina dell’acqua purificatrice le si addice, confluendo nel suo ideale di libertà nella trasformazione. Ha pubblicato a Roma, dove è vissuta per sette anni, la silloge Il quinto punto cardinale; ha sceneggiato e messo in scena testi letterari tra cui Oceanomare di Baricco. In prosa ha scritto racconti, uno dei quali ha ricevuto il primo premio al Concorso Nazionale “Scrivere al buio”. Scrive per sperare e non dimenticare.
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