Nino Giuffrida nacque ad Aci Catena, in provincia di Catania, il 16 aprile del 1935 e morì a Gravina di Catania, dove visse per sessant’anni, il 2 gennaio del 2013. Da adolescente fu subito affascinato dalla poesia, sia in lingua che in dialetto, ma fu il mondo dei cantastorie ad attrarlo veramente. Divenne il poeta dei cantastorie, scrivendo per loro ballate e storie. Intraprese, autodidatticamente, studi sulla poesia e la prosa siciliane, dedicandosi in particolare al folklore e alle tradizioni popolari. Frequentò a Catania gli “Amici del dialetto”, i circoli “Vito Marino”, “Poeti dialettali” e “Arte e Folklore di Sicilia”. Si avvicinò, con scarsi risultati, anche al “Trinacrismo”. Fra tutti i poeti conosciuti, egli si ispirerà al Bella, al Denaro e al Molino, i quali gli faranno da maestri. Partecipò a concorsi letterari, imponendosi con le proprie composizioni che lo misero in evidenza nel mondo poetico siciliano e italiano. Per la sua conoscenza e prestigio, venne nominato consigliere nazionale dei “Cantastorie d’Italia” e invitato in ogni regione italiana. Non pubblicò libri ma le sue poesie apparvero su diversi giornali, come il quotidiano del pomeriggio di Catania, “Espresso Sera” e “Arte e Folklore di Sicilia”. Le pagine che più di tutte lo ospitarono, però, furono quelle del “Po’ tu cuntu” e, soprattutto, del “Lei è Lariu”.
Alfio Patti, poeta e cantautore, noto come “L’Aedo dell’Etna”, da oltre trent’anni si occupa di lingua e poesia siciliane. Ha dato un notevole contributo al rinnovamento della poesia in dialetto siciliano, usato al pari delle altre lingue. Laureato in Pedagogia, è autore di diversi testi di poesia, saggistica e narrativa in cui la Sicilia e la lingua siciliana sono fra gli argomenti trattati e divulgati con grande passione e seria professionalità. Ha pubblicato per la poesia: Canti di petra lava con nota di Ignazio Buttitta (1985); Chiaroscuri (1986); Nudi e crudi (2006); Jennuvinennu (2009); Cca sugnu (2012). Per la narrativa: Una vita di scorta (1989); La parola ferma in gola (2003). Per la saggistica: Michele Purrello, l’uomo, l’eroe (1990); Canzuneri ppi Rusidda (2006); Arsura d’amuri-Omaggio a Graziosa Casella (2013); Tra ciuri d’aranci e spini santi (2014); Da Edelweiss a Villa Fiorita (2015); Alfredo Danese e la Sicilia nel sangue (2016); San Gregorio di Catania nella storia e nella memoria (2016). Per la discografia: Ti lu cuntu e ti lu cantu insieme a Rosita Caliò (1992); La pampina di l’alivu (2002); Un treno lungo più di cent’anni, sino ad Enna da Castrogiovanni (2014). I suoi spettacoli e le sue conferenze hanno ottenuto successi in Sicilia, in Italia e all’estero (Australia, Messico, Francia, Argentina, Sud Africa, Stati Uniti). Ha fatto parte della Commissione regionale per l’insegnamento del patrimonio linguistico e storico-letterario siciliano. Nel 2010 la Fitp Sicilia lo ha nominato “Ambasciatore del Folklore Siciliano”.
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