Con profondo intuito critico, non solo estetico ma anche antropologico, Franco Manzoni individua la singolarità della figura di Gabriella Cinti, caso unico nel panorama della lirica italiana contemporanea. Una poesia saffica e dionisiaca, pensata nei suoni, calata nella voce, che si fa corpo prima ancora di essere trascritta sulla carta. Altro tratto distintivo, l’attualizzazione della dimensione mitica originaria e archetipica, non solo greca ma soprattutto universale, attraverso cui leggere le vicende umane collettive e personali. Il mondo antico rivive così nelle sue liriche e nelle “azioni” da performer con modalità iniziatiche ed esoteriche di fascinosa suggestione.
Gabriella Cinti, nata a Jesi (AN), si è laureata in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Genova ed è dottore di ricerca in Italianistica presso l’Università di Roma 2 Tor Vergata. Da diversi anni si occupa di poesia, filosofia del linguaggio, antropologia, archeologia delle lingue europee, etimologia e in particolare di poesia greca antica, di cui è stata voce interpretante all’interno di diverse manifestazioni artistiche o teatrali in Italia e all’estero. Opere di poesia pubblicate: Suite per la parola (2008); Euridice è Orfeo (2016); Madre del respiro (2017). Saggi: Il canto di Saffo-Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci (2010).
Franco Manzoni, nato a Milano nel 1957, da oltre trent’anni è una firma del “Corriere della Sera”. Ha pubblicato numerose sillogi poetiche, tra cui Imperatore!, Esausto amore, Totò, Padania, Verso la seta, Faccina, Lettere dal fronte, Figlio del padre, En sombra de grito, Casa di passaggio, In fervida assenza. Nel 2018 è uscita per l’editore Eikon di Bucarest l’antologia Înger de sânge (Angelo di sangue), traduzione di Eliza Macadan.
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