La Sicilia ottocentesca visse da protagonista il boom delle esportazioni di vino verso l’Europa e questo si ripercorse positivamente sui flussi commerciali dell’industria delle botti, caratteristica espressione dell’artigianato locale, che vide, quindi, un momento di grandissima espansione. Successivamente, le innovazioni portate dall’industrializzazione, trasformarono le piccole botteghe artigianali (quasi a conduzione familiare) in veri e propri stabilimenti di lavorazione del legno e di costruzione del bottame. Non c’era vino senza la relativa botte, questo il principio unico che consentì ai numerosi artigiani siciliani di sviluppare il loro specifico comparto e renderlo ingranaggio necessario, e non semplice tassello, non solo del mercato enologico, ma del sistema politico e amministrativo della cittadina, fino a coglierne la totalità.
Salvatore Spina, già autore di diverse opere sulla Storia di Riposto (Riposto vecchio e Riposto nuovo negli atti notarili di Giovanni Calì e Geronimo Pasini, Riposto. Territorio, infrastrutture, identità urbana, Archivio Storico del Comune di Riposto. Inventario), è storico e studioso dei processi economici e politici che furono alla base dell’industrializzazione della Sicilia in età moderna.
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