Tutto lo spazio è un’elaborazione umana, anche il deserto, apparentemente il meno abitato. Gli uomini e le donne lasciano tracce della loro vita e del loro passaggio, segni semplici o complessi, profani o sacri, del loro pensiero e del loro destino: lo spazio è linguaggio.
Yves Bergeret, nato nel 1948, vive a Parigi e a Die, sulle Alpi francesi. È poète plasticien e saggista e crea – ma soprattutto vive – la sua “poésie en espace”. Le sue ricerche poetiche e artistiche – effettuate ai quattro angoli del mondo – danno vita a libri, a installazioni e a performance alle quali sono associati, “en dialogue ouvert”, creatori popolari che lui definisce “poseurs de signes”, come gli artisti del villagio Dogon di Koyo, nel Mali, con cui ha lavorato per dieci anni. Anche in Sicilia ha operato a lungo, in un intenso dialogo aperto con diversi nostri artisti, e sull’Isola ritorna spesso. Ha collaborato a lungo col Centre Pompidou. La sua opera ha spesso una valenza antropologica. Fra le sue numerosissime pubblicazioni ricordiamo: Poèmes de Prague, Le temps qu’il fait, Cognac 1992; Si la montagne parle, Voix d’encre, Montélimar 2004; La mer parle/Il mare parla, Edizioni Leggerete, Catania 2007; Voi siete qui. Una dimora in Noto antica (in collaborazione con gli artisti Pia Scornavacca e Carlo Sapuppo), Edizioni Sinapsi e Pixel, Catania 2010; L’uomo inadeguato/L’homme inadéquat (trad. Francesco Marotta), Edizioni Forme Libere, Trento 2014. Per i nostri tipi ha pubblicato Il cerchio di pietre (2016).
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.