Obiettivo del volume è dimostrare – attraverso esperienze sul campo – che la medicina narrativa rappresenta un’area essenziale di ricerca e di sviluppo nel settore della salute, per la sua capacità di rimodulare il rapporto medico-paziente, di consolidare il rapporto con il territorio e di rendere sostenibile il sistema socio-sanitario. Com’è noto, nel 2014 il Centro Nazionale Malattie Rare, durante la Conferenza di Consenso, organizzata dall’Istituto Superiore della Sanità, ha emanato delle linee guida in cui si attesta che con il termine di Medicina Narrativa s’intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su un’analitica competenza comunicativa e, soprattutto, sulla narrazione considerata un valido strumento per intendere, includere e valutare i diversi approcci di quanti interagiscono nella malattia e nel processo di cura: l’obiettivo è costruire un percorso di cura condiviso e personalizzato. La narrazione del paziente, infatti, fornisce non solo informazioni sulla sua vita e la sua malattia, ma anche sui servizi sanitari e su chi li eroga. Uno dei meriti della narrazione, secondo gli esperti di MN, risiede nel far conoscere la realtà dei servizi socio-sanitari, nell’identificare difficoltà e lacune, nell’offrire informazioni per incidere sui servizi e su chi li eroga.
Con scritti di Alba Chiarlone, Carlo Rapisarda, Pina Travagliante.
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