«Indignatio facit versum: la banalità lessicale alla quale il nostro tempo è improntato suscita la reazione nobilmente ironica di uno dei maggiori poeti della scena non solo italiana, Maurizio Cucchi; che è poeta anche quando scrive in prosa (…) Al termine di ogni mordace ma mai scomposta riflessione, Cucchi propone una sempre interessante citazione letteraria, attingendo a poeti e prosatori italiani di qualsiasi epoca, a mo’ di lapidaria conferma di quanto sinteticamente ed efficacemente argomentato (…) Libro di illuministica, milanese caratura morale, Varietà post-umano offre uno sguardo speciale su ciò che è normale, sempre più normale oggigiorno: la sciatteria del pensiero unita alla svalutazione della semplicità, delle piccole cose, vale a dire degli aspetti della vita ai quali il sistema non ha interesse alcuno a conferire dignità e valore. Perché creare frustrazione è funzionale al potere». (Dalla Prefazione di Emilio Zucchi)
Maurizio Cucchi è nato a Milano nel 1945. Ha diretto la rivista «Poesia» e cura la collana dello «Specchio» Mondadori. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il disperso (1976), Le meraviglie dell’acqua (1980), Glenn (1982), Donna del gioco (1987), Poesia della fonte (1993), L’ultimo viaggio di Glenn (1999), Per un secondo o un secolo (2003), Jeanne d’Arc e il suo doppio (2008), Vite pulviscolari (2009), Malaspina (2013), Poesie 1963-2015, a cura di Alberto Bertoni (2016), Paradossalmente e con affanno (2017). Per i nostri tipi dirige, insieme ad Antonio Di Mauro, la collana di poesia «Ginestra dell’Etna».
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